Ormai la programmazione informatica è scomparsa dagli scaffali delle edicole. Riviste del tipo "Computer Programming", "Dev" e "Io Programmo" non esistono più e anche quelle più generiche che comunque proponevano articoli di programmazione (ricordo ad esempio "Inter.Net") sono sparite completamente.
Di programmazione non si parla più; l'ultima rivista a sparire è stata "Io Programmo" nell'estate 2018.
A onor del vero c'è da dire che nello stesso periodo è risorto "Hacker Journal" (rivista che ho seguito in passato, partecipando anche alle numerose sfide proposte) che in qualche modo qualcosa di programmazione ce l'ha sempre avuta.
Non so per quale motivo non ci siano più queste riviste.
Di sicuro una alla base c'è una crisi editoriale, concomitante al boom dei social network e delle informazioni sempre a portata di mano (a portata di smartphone!).
Ho notato che le nuove generazioni di sviluppatori non sono interessate a leggere articoli che non siano direttamente attinenti alla problematica su cui lavorano o all'argomento che studiano. Dicono: "a cosa serve leggere articoli su tematiche che forse non verranno mai affrontate; molto meglio ricercare su google dettagli su argomenti specifici o chiedere aiuto su stackoverflow o altri forum". Personalmente, però, credo di aver imparato moltissimo dalla lettura di articoli che niente centravano con quanto stavo facendo: non solo per conoscere le nuove tecnologie ma anche per scoprire le soluzioni adottate in altri ambienti e per (ri)studiare alcune tecniche di programmazione.
La mia sensazione è che per assurdo si imparava (si sperimentava) di più 30 anni fa con i pochi kilobyte di un Commodore 64 piuttosto che oggigiorno dove abbiamo una potenza di calcolo incredibile.
Detto tutto questo, da buon nostalgico presento qui di seguito le mie riviste preferite, in ordine sparso, per non far torto a nessuno!
Dev
Si trattava di un mensile nato da una costola di Computer Programming per essere meno "teorico" e più pratico: nacque inizialmente con il nome di "Computer Programming Disk", se non ricordo male, perché iniziò ad uscire con un floppy allegato.
Rispetto a Computer Programming aveva un taglio più pratico; ogni mese veniva affrontata una tematica (una nuova tecnologia, un linguaggio, un sistema operativo...) e nel CD allegato si trovava materiale relativo a questi articoli (compilatori, SDK...). Dev era una risorsa veramente preziosa.
Computer Programming
Il fratello maggiore di Dev: vi si trovavano articoli di programmazione avanzata. Anche qui, come per Dev, ogni mese veniva individuato un argomento che veniva affrontato su più articoli.
Nota: Dev e Computer Programming sembrano essere diventate delle riviste online, vedi https://www.infomedia.it/
Linux&C.
Questa rivista è durata circa 10 anni, dal '99 fino forse al 2010: non era proprio una rivista di programmazione ma al suo interno ho trovato un sacco di materiale come programmazione socket, regular expression ... tuttora conservo al lavoro alcune fotocopie con gli articoli relativi a Makefile e socket! Sito (non aggiornato) http://www.oltrelinux.com/
Inter.Net
Qui ho conosciuto Python seguendo un corso a puntate. Inter.Net era edita dalla mitica Systems http://www.systems.it/chisiamo.html nota sicuramente a chi "giocava" con gli home computer degli anni '80.
Commodore Computer Club
Sempre della Systems, dedicata al mondo Commodore e poi, nei suoi ultimi anni, anche al mondo MS-DOS; si possono trovare le scansioni (autorizzate) della rivista qui http://ready64.org/download/categorie.php?cat=51
Ad ogni modo, approfondendo, ho scoperto adesso che Inter.Net era la continuazione di Commodore Computer Club, evidentemente mi ero perso un passaggio!!!
Io Programmo
La rivista che è stata l'ultima a "morire"; non era la mia preferita, lo confesso, forse perché a mio modo di vedere proponeva articoli principalmente divulgativi ma, alla fine, mi trovavo spesso a comprarla perché comunque era una buona lettura e il CD allegato conteneva sempre molto materiale interessante.
Ci sono tante altre riviste (valide) che mi sono passate per le mani ma queste sono davvero quelle che mi hanno dato di più.
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